In ricordo di mio padre, Ido Canestri

Questo articolo è uscito su Toscana Oggi nella sezione di Firenze il 24 marzo 2024.

Ricorda la prima casa-famiglia dell’Opera Madonnina del Grappa nata nel 1969 grazie “all’amorevole gestione di Ido Canestri e sua moglie Piera“, miei genitori.

Questo pionieristico progetto è durato per gli undici anni in cui è stato concesso ai miei genitori di abitare nella casa adibita a questo scopo.

Quando nascevamo noi figli, ci siamo trovati a vivere il quotidiano in questa grande famiglia con “fratelli e sorelle” più grandi, meno fortunati di noi in termini di genitori, che i miei hanno accolto come fossero figli propri.
Con qualcuno di loro siamo ancora in contatto, 55 anni dopo.

Chi ha piacere di aggiungere un ricordo, un aneddoto, o altro… legato a mio padre,
può fatto qui sotto tramite “Lascia una risposta”
(oppure può mandarlo a me cliccando qui che lo pubblico qui sotto io)

Samuele Canestri, ideatore di Evoluzionari ~ Realtà Parallela

2 commenti

  1. Ciao Samuele, ho un bellissimo ricordo di tuo padre. Sono stata sua paziente dopo la perdita della mia bambina alla nascita.
    Mi ha aiutato molto, era un piacere fare le sedute con lui.
    Sono riuscita a smettere di prendere gli antidepressivi grazie a Ido.
    È nata una bella amicizia.
    Mi ricordo mi raccontò dei ragazzi e anche un po’ tutta la storia. Un giorno che stavo male mi portò alla vostra casa in campagna al Mulino del Piano (se non sbaglio). Mi pare di ricordare che mi presentò anche a te. Ho fatto anche terapia di gruppo. Tuo padre era una persona molto speciale 💙
    Mi è rimasto nel cuore e anche a mio figlio Lorenzo che anche lui per un bel periodo ha fatto sedute con tuo padre.
    Un abbraccio 💕

  2. Ricordando Ido…

    Ido, anagramma di Dio, l’ho conosciuto prima di tutto nella sua umanità, condita con un umorismo sopraffino…
    Come colleghi ci eravamo appena sfiorati. Poi un dramma familiare mi ha aperto alla sua dolcezza e alla sua ospitalità, alla fine dell’85. Di lì, grazie anche alla sua famiglia, serate intime a Molino e in Romagna, condividendo con amici e parenti l’evoluzione dei ragazzi, della casa e della professione.
    Ricordo con gioia (“se qualcuno ti suscita gioia quando lo incontri forse ti ritorna l’amore di una volta” R. Steiner) le giornate a Galeata , La storia infinita, le risate in pizzeria, e i tanti insegnamenti di vita. In pizzeria si rise tanto perché una ragazza ci guardava con interesse e si discuteva su chi guardasse dei due, ma voltandoci abbiamo visto che il fortunato era dietro di noi!!!
    Quanto agli insegnamenti di vita, una volta siam partiti da Molino con le rispettive famiglie per andare a Cervia al mare: arrivati a San Francesco (5 minuti dopo) freccia e accosta: una dimenticanza? una gomma a terra? “la vacanza è già iniziata, qui c’è un’ottima gelateria!”
    Abbiamo condiviso i tanti motivi di amarezza “statale”, ma sempre con la magnanimità che lo contraddistingue..
    Gli ultimi tempi, a Pontassieve, mi sussurrava “ci vuole tanta pazienza”…
    alla prossima, caro amico!

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